Se si presta un po’ di attenzione agli animali che pascolano nei campi del Cilento, si noterà che una gran parte della pastorizia è legata all’allevamento di capre. Questi animali infatti ben si adattano all’ambiente cilentano, fatto di macchia mediterranea, arbusti, alberi bassi: nutrimento ideale per questo rustico ovino. L’adattamento alle condizioni ambientali dell’area ha anche permesso la nascita di una specie autoctona, conosciuta come Capra del Cilento, che comprende tre sottogruppi, differenziati per il colore del mantello, ma la più particolare è la razza Cilentana nera
L’alta qualità del pascolo e del tipo di allevamento delle capre si rispecchia nel gusto del formaggio, come il Cacioricotta, riconosciuto Presidio Slow Food
Il nome deriva dalla particolare tecnica di coagulazione del latte, in parte come quella del formaggio e in parte come quella della ricotta.
È un formaggio che si può consumare sia fresco (entro 2/3 giorni) che come cacio da grattugia (fino a 30/40 giorni). Dopo una prolungata stagionatura infatti, diventa compatto e leggermente piccante: ideale per i fusilli al ragù di castrato, piatto tipico della zona. Leggi anche “La dieta Mediterranea è nata nel Cilento”
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